Volantino distribuito nel marzo 2018, ad una settimana dall’omicidio di Idy Diene, ucciso perché dello “sbagliato” colore della pelle.
Chi sono i responsabili?
Di tutte le stronzate che Nardella sta proferendo in questi giorni, una cosa l’ha detta giusta:
la sua presenza al presidio di martedì scorso sul Ponte Vespucci, dove a freddo è stato ucciso Idy Diene, poteva benissimo puzzare di provocazione. E siamo convinti che il perché lo sapesse anche lui.
In ogni caso, qualcuno l’ha colta la provocazione, sputandogli addosso.
Tanti altri, spinti da una rabbia viscerale, gli si sono scagliati contro urlandogli quello che è fin troppo palese:
IL FATTO CHE DARIO NARDELLA E COLORO CHE SIEDONO ACCANTO A LUI A PALAZZO VECCHIO, COSI’ COME LA POLIZIA, I CARABINIERI, I VIGILI URBANI, I GIORNALISTI E I FASCISTI SONO FRA I DIRETTI RESPONSABILI DELL’ASSASSINIO DI SAMB MODOU E DIOP MOR, PRIMA, E DI IDY DIENE, POI.
Stiamo parlando di omicidi.
Uccisioni annunciate dal clima di odio verso gli immigrati sapientemente ordito nelle camere del potere, orchestrato da giornali e televisioni, messo in atto da forze dell’ordine e fascisti, da almeno una quindicina di anni.
La Sinistra al Governo non ha fatto altro che spianare una strada per la xenofobia che ora percorrerà senza troppo indugi una Destra Leghista o Pentastellata che sia.
Il più è fatto.
Da anni la giunta comunale sguinzaglia i propri Vigili cani da guardia affinché i venditori ambulanti vengano privati della minima possibilità di sopravvivenza nel vendere qualche gingillo agli stranieri dai portafogli più gonfi, i turisti.
Da anni la lotta al degrado mira a far scomparire dalla circolazione chi non è in linea con il profilo di una città per ricchi, dove la merce per ricchi la fa da padrone.
E allora saranno immancabili le crociate de La Nazione e del Corriere Fiorentino contro piazze e strade dove c’è ancora chi non respira il profumo di Gucci o non si veste con la giacca di Cavalli.
E allora i pericoli più grandi arriveranno da coloro che, pur non avendo una casa, cercano di lavare se stessi e i propri vestiti nelle fontane pubbliche.
Pericoloso diverrà il venditore di frutta abusivo, l’occupante di immobili e la prostituta.
In una propaganda assillante e martellante che ha fomentato il razzismo nelle persone intimorite al pensiero di perdere i propri pochi privilegi.
Tutto questo (da Piazza Dalmazia a Macerata, e di nuovo a Firenze) sta dando i suoi putrescenti frutti.
C’è da chiedersi come si sentivano i tedeschi durante gli anni ’30, quando sotto i loro occhi si stava consumando una delle tragedie più immani della storia, quella delle retate e delle deportazioni di massa. Vedere le persone sparire e non fare niente affinché tutto questo abbia un termine.
Per quanto tempo si può assistere a tutto questo senza porvi un freno?
Anche questa volta la democrazia con il suo effetto cloroformizzante ha visto sfilare uniti vittime e carnefici. Con un primo cittadino baldanzoso (la faccia salvata anche stavolta grazie soprattutto ai portavoce senegalesi pompieri della rivolta) che, solamente qualche giorno prima, quando gli animi ribollivano e la rabbia sprizzava vivida, se n’era dovuto andare via, farfugliando qualcosa di insignificante.
Quante persone ancora dovranno morire prima che i veri responsabili vengano additati come tali?
Contro tutto questo si deve agire e non saranno le manifestazioni pacifiste a cambiare l’ordine delle cose. Perché, se c’è una cosa che accomuna le dichiarazioni dei politici di ogni risma è che: “Certo che si può manifestare, ma pacificamente”. Costoro sono interessati solo a mantenere il loro esclusivo monopolio della violenza. A tutti gli altri rimangano le manifestazioni di massa, con tanto di cartellini di protesta, ma che mai si tenti davvero di fermarli nei loro progetti assassini.
Davvero vogliamo lasciarli agire indisturbati? I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Per la violenza degli sfruttati contro gli sfruttatori!
Ba-STA’ RAZzi-SMO’! Ba-STA’ RAZzi-SMO’!
Più fioriere frantumate!
Alcuni anarchici e alcune anarchiche